Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Sezione di Trieste

INFN a ERA 2003: "Il Fuoco"

Esposizione di Ricerca Avanzata
Trieste, 22 novembre - 5 dicembre 2003

Syrmep

La Sezione di Trieste dell'INFN partecipa ad un progetto interdisciplinare per la realizzazione di esami mammografici utilizzando la luce di sincrotrone. A tale progetto partecipano anche il sincrotrone Elettra e l'Università degli Studi di Trieste con il Dipartimento di Fisica e l'Unità Clinica Operativa di Radiologia. Grazie al contributo da parte della Fondazione CRT, si sta concludendo la modifica della linea di luce SYRMEP (SYnchrotron Radiation for MEdical Physics), che renderà possibile effettuare fra breve esami clinici su pazienti, secondo una convenzione degli enti sopra citati con l'Azienda Ospedaliera a Trieste.

Nei paesi industrializzati i tumori sono la principale causa di decesso per le donne tra i 35 ed i 50 anni ed il cancro alla mammella è il più frequente in questo intervallo di età. Il consenso generale in ambito clinico è che la diagnosi precoce del tumore al seno, seguita da un'opportuna terapia, possa aumentare la sopravvivenza in modo sostanzialmente rilevante. La mammografia è a tutt'oggi l'esame clinico che gioca un ruolo chiave nella diagnosi precoce di questo tipo di patologia.

Gli elementi base necessari per un esame radiologico sono due: la sorgente di radiazione X ed il rivelatore in grado di registrare l'intensità della radiazione trasmessa dal campione. Per ottimizzare l'esame mammografico in modo da ridurre la dose ed aumentare la qualità dell'immagine si può pensare di migliorare sia la sorgente che il rivelatore.

La sorgente di radiazione usata dalla linea di luce SYRMEP è uno dei 24 magneti curvanti dell'anello di Elettra.


I rivelatori al silicio a microstrip sono attualmente di uso corrente nelle applicazioni di fisica delle alte energie. Nelle applicazioni in tale campo la superficie del chip che costituisce il rivelatore è perpendicolare alla direzione della radiazione incidente e quindi l'assorbimento può avvenire solamente all'interno dello spessore del chip stesso, che di solito è di poche centinaia di micron.

Nelle applicazioni mediche, tuttavia, è molto importante minimizzare la quantità di radiazione necessaria per ottenere una immagine significativa ed è quindi imperativo poter estrarre il massimo dell'informazione contenuta nell'attenuazione del fascio di radiazione usata per produrre l'immagine.

Il rivelatore adottato da SYRMEP riesce ad ottenere un'efficienza molto elevata, nell'intervallo di energie tra 15 e 35 keV, che sono quelle interessanti per la radiologia diagnostica; il rivelatore è infatti messo di taglio e presenta un lato, anziché una superficie, alla radiazione incidente: in questo modo la profondità di assorbimento diventa pari alla lunghezza del chip nella direzione del fascio incidente.

Le caratteristiche del sistema SYRMEP di produzione di immagini radiografiche digitali sono state studiate utilizzando come campioni i cosiddetti fantocci mammografici e anche campioni di tessuto mammario.

Grazie all'utilizzo della luce di sincrotrone si possono studiare metodi di immagine innovativi, che tengono conto dei cosiddetti effetti di fase.

In particolare si è poi lavorato allo sviluppo di tecniche per tomografie al seno, metodologia che non è attualmente possibile con i normali mammografi clinici in dotazione negli ospedali.


Il laboratorio Syrmep è stato radicalmente modificato per poter ospitare gli ambienti destinati alla stazione mammografica e alla sua gestione.

Egrave; stata realizzata un'area diagnostica a norma di legge con i requisiti necessari per l'implementazione delle nuove metodologie diagnostiche.

 

Ultimo aggiornamento:  03/06/2015